° EMERGENZA INCENDI, CHE COSA SAPPIAMO IN BREVE
UDINE. Dopo alcuni giorni di tregua e qualche precipitazione sparsa, sono ripartiti gli incendi su più fronti della nostra regione. Il primo, il più grosso, riguarda il Carso dove trenta famiglie sono state sfollate. Al lavoro anche sul monte Raut, a Frisanco, e Taipana dove hanno preso vigore i roghi spenti in precedenza. Ecco tutti gli aggiornamenti
Incendio ancora attivo in Comune di Taipana sul versante meridionale del Gran Monte, incendio da fulmine interessa terreno aperto con praterie dense e infeltrite a forte acclività area praticamente priva di vegetazione arborea.
Prosegue l’attività del personale delle Stazione forestale di Attimis competente per territorio.
"Purtroppo le precipitazioni dei giorni scorsi sono state molto inferiori alle attese - commenta Flavio Cimenti, ispettore del Corpo forestale regionale - per cui non sono risultate determinati per lo spegnimento. Per quasi tutti gli eventi risulta così necessario proseguire con la bonifica a terra metro per metro, operazione molto faticosa specie in ambienti impervi e soleggiati dove al calore del sole si somma quello prodotto dalla combustione al suolo. I mezzi aerei risultano determinanti per il contenimento delle fiamme e la messa in sicurezza delle aree ma per lo spegnimento è necessario l’intervento del personale a terra. Per l’identificazione di eventuali focolai sotterranei non visibili viene fatto anche uso di termocamere che consentono di individuare anche punti non visibili ad occhio"
Incendio anche a Trasaghis e Stupizza
penti i due focolai provocati dai fulmine avvistati dalla Stazione forestale di Gemona del Friuli due giorni fa mattina presto uno sul Monte Brancot, prato, ed uno in Val Armentaria, prato, sono stati subito ridotti da immediato intervento elicottero e positivamente monitorati nel corso della giornata di ieri e di oggi senza riprese. Prosegue monitoraggio per evitare possibili riaccensioni.
Incendio da fulmine in zona impervia versante Natisone con boscaglia ad alta acclività e piccole chiazze a prato denso infeltrito. Incendio che non presenta riprese ma i volontari della Protezione civile AIB/PC tengono monitorato area sia di giorno che di notte per poter intervenire con la massima tempestività in caso di riprese.
Deposito in fiamme a Sacile
Nel pomeriggio di giovedì 27 luglio, poco dopo le 16, un grosso incendio si è sviluppato in un deposito di canoe in vetroresina a Sacile, in via Mazzini. Una densa e alta colonna di fumo è ben visibile anche a distanza di chilometri. Sul posto i vigili del fuoco del comando provinciale di Pordenone (in arrivo anche i colleghi di Treviso) e la polizia locale di Sacile.
Nel pomeriggio di giovedì 27 luglio, poco dopo le 16, un grosso incendio si è sviluppato in un deposito di canoe in vetroresina a Sacile, in via Mazzini.
Una densa e alta colonna di fumo è ben visibile anche a distanza di chilometri. Sul posto i vigili del fuoco del comando provinciale di Pordenone (in arrivo anche i colleghi di Treviso) e la polizia locale di Sacile.
L’incendio sul Carso: 30 famiglie sfollate
Continua a bruciare il Carso. Nella notte gli incendi che nei giorni scorsi erano stati circoscritti e domati hanno preso vigore e il fuoco ha superato il crinale, considerato dalla forestale e dai vigili del fuoco il punto critico.
Il sindaco di Savogna ha iniziato l’evacuazione per la frazione di San Michele, già coinvolta nella stessa operazione nella notte tra sabato 23 e domenica 24 luglio. Alle operazioni stanno partecipando anche i vigili del fuoco. Le famiglie evacuate sono 25
lo speciale Il primo rogo il 12 luglio, poi in pochi giorni 3500 ettari di vegetazione divorati dalle fiamme: la mappa degli incendi in Fvg viviana zamarian e daniela larocca 24 Luglio 2022
Come in passato, la Protezione civile ha messo a disposizione tre strutture di accoglienza da 150 posti. In arrivo a supporto dei soccorritori due canadair da Roma.
Il fumo e le fiamme oltre il crinale: l'incendio visto da San Martino del Carso
Il sindaco di Gorizia: «Si sospetta l’origine dolosa»
«Speravo davvero che l'incubo fosse finito e non ci fosse più la necessità di aggiornarvi, ma a causa, molto probabilmente, di qualche delinquente che spero si riuscirà a identificare l'incendio è ripreso nella giornata mercoledì 27 luglio provocando nuovi danni e la nuova evacuazione di San Michele del Carso».
Lo ha detto il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che in proposito ha aggiunto: «Si presume la natura dolosa perché l'incendio di Devetachi è partito dalla strada e quindi si può dire quasi con certezza che a provocarlo sia stata una mano umana».
Gli incendi in Val Resia In Val Resia da giorni il fuoco non molla la presa. Qui ieri era operativo un elicottero della Protezione civile regionale, mentre un altro era impegnato a Taipana (Udine) e un altro ancora a Frisanco, nella montagna pordenonese. Si sorvola il Friuli, la periferia est di Udine, Remanzacco, Povoletto, Tricesimo, Gemona, Venzone, e poi ci si addentra tra le vette ferite della Val Resia.
Macchie nere sui nostri boschi: la Val Resia distrutta dagli incendi vista dall'alto
Ottanta ettari di vegetazione andati in fumo: non è, almeno in termini numerici, il Vietnam carsico, e lo si vede; ma le cime, la gola, il torrente, rendono la mortificazione dei boschi spaventosamente spettacolare. Il fuoco insiste ancora e si vede: spunta una fumarola sul versante a ridosso della strada che porta all’abitato di Resia, temporaneamente chiusa, e subito dall’elicottero si avvisa la centrale.
GLI INCENDI IN VAL RESIA, PER APPROFONDIRE
La strada di accesso al paese è stata chiusa, lasciando nel quasi totale isolamento circa mille persone, che, per entrare e uscire, devono avere il “via libera” della sindaca Anna Micelli ed essere scortati dalla Protezione civile. Troppo pericoloso passare in auto sotto quel versante, c’è il rischio di caduta massi. Infatti, con l’elicottero si va alla ricerca di un masso in particolare, segnalato perché pericoloso. È grande, ma nascosto dalla vegetazione; si riproverà più tardi.(Qui il nostro reportage)
Il fumo e le fiamme oltre il crinale: l'incendio visto da San Martino del Carso
La situazione nel Pordenonese Torna a preoccupare l’incendio che da quasi una settimana si sviluppa sulla dorsale del monte Raut, a Frisanco. Il rogo sembrava definitivamente spento, ma dalla serata di mercoledì 27 luglio ha ripreso improvvisamente vigore. Le squadre di soccorso che da giorni operano alle pendici del rilievo hanno notato un primo comignolo di fumo quasi al tramonto. Sul posto è stato immediatamente dirottato un elicottero della Protezione civile che ha ripreso con i lanci d’acqua.
Alle 20, con l’approssimarsi del buio, il velivolo è rientrato alla base ed è stato a quel punto che il fuoco è diventato visibile anche da fondovalle. (Qui tutti i dettagli)
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